Frammenti

Dietro le quinte di Naufragili

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Realizzati a mano, con cura e passione, partendo da cocci rotti di ceramica vintage. Il salvataggio dei ricordi, la loro evoluzione in qualcosa di nuovo e prezioso ed è quello che fanno magistralmente Sara ed Elia del laboratorio artigianale "AspettaeVedrai".

E' a loro che abbiamo chiesto di realizzare i gioielli che indossa Altea: sono pezzi molto particolari, realizzati con la ceramica di veri piatti di inizio 900, modellati e lavorati con tecnica Tiffany: ciondolo, anello e orecchini sono stati scelti immaginando che potessero essere i "cocci rotti di ceramica pregiata trasformati per lei in gioielli" di cui parla la storia.

L' ABITO DI NAUFRAGILI

Forse non vi sembrerà possibile ma il colletto jabot è tutto fatto con carta di un dizionario di greco/italiano di inizio 900. Il colletto è stato progettato per poter essere disegnato, tagliato e assemblato interamente in carta. Per realizzarlo Daniela ha disegnato un cartamodello molto speciale poiché a differenza degli altri cartamodelli (che solitamente vengono poi riportati sulla stoffa) questo doveva essere lavorato in sostituzione alla stoffa stessa. E' stato cucito a mano, delicatamente, punto per punto. Una volta realizzato è stato poi ricoperto con pizzo d’epoca e imbottito in tulle. Neanche un punto di colla né di scotch: per essere coerenti con la tradizione sartoriale e lo stile dell'epoca.

Un dettaglio capitato per caso ma che amiamo: su una metà la prima parola è "sostenere", specularmente, sull'altra metà "sollevare"

Il corpino e la sottogonna sono di fine 800 e vengono dall’Inghilterra. Il corpino viene da Glasgow, dal negozio di Lilys Vintage Linen. E’ davvero distrutto e piccolissimo, una XXS quasi impossibile da indossare. La sottogonna non è da meno, viene da Brighton e la vita è solo 45cm.

Sopra la sottogonna c’è la bellissima gonna in seta ed è parte dell’ abito da sposa della mamma di Daniela. Un capo del 1980 la cui seta si è ingiallita in modo naturale e ci piaceva lasciare il colore che il tempo le aveva regalato.

Il pizzo di bordura è pizzo italiano degli anni 30 che ci ha venduto una deliziosa signora gentilissima che ha regalato anche alcuni pizzi del bordo del collo.

La cintura in vita e la mezza coda posteriore sono anch’esse di carta, realizzate con lo stesso dizionario di greco antico con cui è stato realizzato il colletto. Sulla gonna ci sono anche barchette di carta che rappresentano, coerentemente alla storia, tutte le altre barchette prese dal mare. Il design della gonna le rappresenta in mezzo ad onde spumose fatte di tulle bianco.