CANTO XIII
La voce del dolore
IL RACCONTO
IL TEMA EMOTIVO DI CANTO XIII
Il tema di Canto XIII è la voce del dolore emotivo. Ispirato dal tredicesimo canto dell'Inferno di Dante, precisamente ci troviamo nel settimo cerchio, secondo anello: i violenti contro sé stessi.
Il meraviglioso canto scritto da Dante che ha ispirato in Daniela a scrivere questo racconto intimo e personale. Nasce dall’esigenza di ciò che Dante ha lasciato sospeso: leggendo il canto restano aperte domande emotive sulla voce dei suicidi, su ciò che porta al contrappasso. Davvero era solo quello? Non si meritavano di poter narrare l’agonia, lo strazio?
Il dolore universale, il dolore che divide l’individuo dalla sua stessa esistenza.
Daniela racconta in 4 stagioni del cuore il percorso del dolore che separa dalla speranza, dalla vita stessa. Il testo nasconde metriche, endecasillabi corretti e in alcuni punti volutamente scorretti, metafore, figure retoriche, esclusioni di punteggiatura per forzare il respiro e simbologie che dicono molto ma, allo stesso tempo, molto nascondono al lettore. E’ un labirinto in cui cercare. Sono enigmi da decifrare poiché tra le righe c’è più di quanto appare.
Il dolore è vissuto, non decantato. Questa breve storia gira su sé stessa in uno spazio-tempo deformato: il presente diventa futuro, il futuro è un passato già avvenuto.
INCIPIT
Della primavera ricordo le illusioni. I fiori sull' albero di albicocco che cadevano al primo bisbiglio di vento, si facevano da parte per i frutti. Così fragili e insicuri, non opponevano alcuna resistenza.
A volte li sfioravo con la punta delle dita e loro, sedotti da una carezza, si lasciavano cadere: tutti...
INCIPIT
Della primavera ricordo le illusioni. I fiori sull' albero di albicocco che cadevano al primo bisbiglio di vento, si facevano da parte per i frutti. Così fragili e insicuri, non opponevano alcuna resistenza.
A volte li sfioravo con la punta delle dita e loro, sedotti da una carezza, si lasciavano cadere: tutti... anche quelli che avevano mostrato iniziali timide reticenze, abbandonavano resistenze, gettandosi nel vuoto e cadendo su soffice manto d'erba.
LE FOTOGRAFIE
In verità avevo quasi perso la speranza di trovarla. Quando arrivai di fronte alla porta di
legno erano passati 23 anni 4 mesi e 10 giorni dal momento in cui avevo trovato la chiave.
La mia vita da allora era stata interamente dedicata a cercarla.
Avevo trovato la chiave nel bosco in un giorno di marzo. Era proprio lì, appena sotto i rami...
MUSICA & VOCE
Qui a seguire c’è un piccolo frammento audio dell’audioracconto di “Anita”…siediti comodo, se hai le cuffie indossale e premi Play!
DIETRO LE QUINTE
IN ARRIVO IL DIETRO LE QUINTE CON VIDEO E TUTTI GLI ANEDDOTI SU QUESTO PROGETTO
Gli interpreti
Margherita, come sempre, ci regala ottime interpretazioni dei testi di Naufragili. Devo dire però, che in questo caso "come sempre" è riduttivo, perchè Margherita ha superato quelle che erano le migliori aspettative. Ha abbracciato questa protagonista spinosa, addolorata, al tracollo, l'ha accolta e l'ha resa alla macchina fotografica in tutta la sua tragica bellezza decadente e imperfettamente perfetta. E' stata uno specchio per Daniela, ma essendo donna di grande empatia Margherita sono certa ci abbia regalato anche quella piccola parte vulnerabile che ciascuno di noi ha, ma che malvolentieri mostra. Sono grata che abbia dato un volto a questa emozione, e l'abbia saputa cogliere in modo potente e restituircela migliore.
Gloria è la voce narrante del testo di Canto XIII, con la sua esperienza da interprete e attrice teatrale ci ha regalato una lettura recitata che ci ha fatto sciogliere il cuore. Se l’emozione avesse una voce propria sarebbe di certo quella di Gloria che nasce dal suo cuore e va a posizionarsi proprio nel tuo, in quell’angolino nascosto che non sapevi di avere fino a quel momento.