Frammenti

Dietro le quinte “La Narratrice”

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LA SCRIVANIA DELLA NARRATRICE

Sulla scrivania della Narratrice ci sono molte cose che riguardano la sua vita, di queste nessuna è del tutto sua, ma sono dei cimeli familiari. 

La scrivania della narratrice è stata immaginata con molti elementi, doveva essere uno scrittoio simbolicamente piccolo e stretto in cui seppur lei esercitasse la sua passione, scrivere,  non le fosse mai possibile trovare del vero spazio tutto suo, personale.

Per questo motivo le pagine sono state lasciate libere ma tutto intorno c’è questo nido di oggetti familiari che sono sia nido che sbarramento. Radice ancestrale di un albero che non ha spazio per crescere libero. 

Troviamo alcune fotografie e cartoline rinvenute nel baule nella cantina di Daniela (la Donna Barbuta ne terrà in mano alcune, il presentatore avrà una foto sul cappello, insomma…le ritroveremo). C’è anche il violino degli anni 30 e la foto di Mario, nonno materno di Daniela, ovviamente anche i suoi spartiti, la stilografica di Gregorio, nonno paterno di Daniela (la sua valigia di cartone e la sveglia la ritroveremo poi nella stanza della contorsionista). 

Abbiamo anche la tazzina della nonna paterna di Daniela, tazzina, i candelabri stile liberty del papà di Daniela e la scrivania è in verità una piccolissima cattedra scolastica, è della zia della mamma di Daniela e la vedremo anche nella cucina dell’Illusionista.

Di Daniela stessa c’è assai poco, il quaderno, la piuma che trovò sull’Isola Polvese sul lago Trasimeno, i vasetti di vetro con le conchiglie che prese ai Caraibi. C’è molta fuga tra le cose di Daniela, c’è quel viaggio della Narratrice, c’è l’andare lontano…

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I VESTITI DELLA NARRATRICE

I vestiti della narratrice sono abiti da uomo appositamente scelti più grandi della sua taglia, per rispettare la storia doveva essere vestita come un ragazzino e dimostrare circa 14 anni.

Camicia, bretelle, pantaloni e cappello newsboy, un look simile a quello dei ragazzini che consegnavano i giornali in strada negli anni 40 (questo modello di cappello si chiama infatti proprio “newsboy”, lo abbiamo acquistato a Londra).

La camicia degli anni 70 è del papà di Daniela, bretelle di Daniela e i pantaloni sono di Daniele. Tutto le stava grande di misura e abbiamo ottenuto l’effetto desiderato: farla sembrare più piccola e giovane.

La-narratrice-Il-ricordo-caravan ©Daniele-Tedeschi-Naufragili

L'ESTERNO DEL CARAVAN

Nella fotografia in cui la narratrice guarda dentro il caravan… il caravan non esiste. Daniele l’ha interamente disegnato in 3d ispirandosi a fotografie d’epoca di vecchi caravan di circhi itineranti. La piccola porzione di paesaggio che si intravede sono le Murge, Daniela l’ha fatta in viaggio. 

Se volete vedere come è stato realizzato il caravan abbiamo un video in cui si vedono tutte le fasi di lavorazione in 3D e il posizionamento di Beatrice (la nostra narratrice) che ha scattato la foto in interno.