IL CUORE SACRO DI ANITA
Il cuore sacro sul vestito della mamma nel progetto “Anita” ha una storia davvero unica ricca di coincidenze e piccoli segreti misteriosi…
E' un ex voto, un pezzo originale dei primi del 900 dedicato alla Vergine Maria . Sappiamo che è un cuore votivo a Maria perchè nei fregi ci sono le iniziali “A.M” che significano Ave Maria.
La particolarità di questo cuore è che dietro c'è una piccola incisione in corsivo "Ana" (che dire, era proprio perfetto per Anita!). Era usanza in alcuni casi scrivere il nome per la persona per cui si chiedeva la grazia sugli ex voto, immaginiamo quindi che sia stato chiesto per qualcuno di nome "Anna".
Non sappiamo come ma questo oggetto è capitato proprio a noi e ci sembra perfetto per la storia di Anita che è la forma diminutiva spagnola di Anna.
Il nome Anita, (così come Anna) di origine ebraica significa grazia [divina]; pietà, misericordia; graziosa, benedetta. Anna è il nome della madre della Vergine Maria.
Questo cuore appare sul vestito della madre di Anita solo alla fine, quando la sua preghiera viene esaudita, lo abbiamo rappresentato fiammeggiante, come l’iconografia classica.
LE PIUME DI FENICOTTERO
Le piume della gonna sono state raccolte una per una da un giardino intorno a un piccolo lago che ospita diverse famiglie di oche e cigni. Dopo un bagno in acqua e amuchina per disinfettarle sono state lasciate asciugare.
Infine sono state colorate a mano miscelando aceto e colori per stoffa. Ci sono voluti diversi giorni per raggiungere una quantità sufficiente a realizzare tutta la parte alta della gonna (e abbiamo scoperto che oche e cigni non perdono spontaneamente poi così tante piume come pensavamo!) senza contare il tempo passato a lavarle, asciugarle, dipingerle e cucirle su una struttura in tulle. Tuttavia non volevamo acquistarle: amiamo e rispettiamo gli animali, il commercio di pellame, pelliccia, piumaggio non ci piace e non vogliamo alimentare questo mercato (sì, per chi se lo sta chiedendo, non li mangiamo neanche, ovviamente!).
IL VESTITO DELLA MADRE
Il vestito della mamma era un abito da sposa vintage in seta. Trovato abbandonato in un mercatino, era lì in attesa con il suo aspetto austero dato dalle spalline alte e squadrate, il drappo che faceva in parte da mantello e tornava sul davanti agganciandosi alla spallina in un grande fiocco decorato. Aveva davvero bisogno di un tocco di leggerezza e romanticismo così è stato completamente modificato.
Le spalline sono state rimosse, così come le maniche. Il drappo che fungeva da mantello decorativo è stato spostato di posizione, incorporandolo come drappeggio sulla gonna. Il corpino, ora smanicato, è stato impreziosito con una applicazione in pizzo che era appositamente realizzata con la giusta forma. Essendo troppo bianco cangiante è stata resa più color champagne tramite un bagno nel tè di alcuni giorni.
Per le spalline è stata realizzata una doppia versione, in lino a trama sottile e leggero e tulle per la versione “umana”. In piuma rosa sottile e a caduta (sintetica) per la versione “fenicottero”.
E il fiocco che c’era sul petto? E’ stato modellato ed è diventato la base dell’ex-voto.
IL VESTITO DI ANITA
E’ un abito del 1900 e viene da Parigi. Ha un piccolissimo delizioso monogramma rosso di appena qualche millimetro con le iniziali della bambina a cui è appartenuto. Caroline, la proprietaria del negozio vintage, ci ha fornito anche un lotto di merletti e bordure che vanno dagli anni 20 al 1937 color beige. Abbiamo potuto così rifinire alcune parti del vestitino per dargli un pochino di contrasto vezzoso e abbiamo sostituito i bottoncini in madreperla con quelli di legno arrivati dall’Inghilterra. Il colletto invece è fatto all’uncinetto dalla mamma di Daniela.
La Volpina di Anita
La volpina che tiene per mano Anita ha messo a dura prova Daniela e sua mamma per ben 2 giorni. Non immaginate quanto è stato difficile realizzarla!
Daniela: A soli due giorni dalla data prevista per scattare le fotografie di Anita mi si è palesato in mente come un fulmine l’idea che per Anita non avevo realizzato il suo pupazzo del cuore 🙁 . Ma come ho fatto a non pensarci?!
A inizio 900 molto probabilmente in una tipica cameretta di bimba avremmo trovato una bambola, un pupazzo o qualcosa realizzato a mano. Cosa non facile da trovare in soli due giorni ma io avevo in mente la persona perfetta per risolvere questo problema.
Tuttavia purtroppo, la nostra artista & artigiana preferita realizzatrice di bambole e pupazzi fatti interamente a mano (Sara ovvero “Il Sartino Naturale”) era in ferie negli unici 4 giorni di riposo che si era presa in un anno. Non ho avuto il coraggio di disturbarla, ma credetemi: non avevo la minima idea di quello che mi aspettava.
Avevo 3 riviste di craft con 3 cartamodelli per realizzare pupazzi di stoffa: coniglio, renna, volpe.
Scartato il coniglio che aveva un colore troppo chiaro e la renna perchè il set era a tema estivo, era rimasta solo la volpe: realizzarla è stato difficilissimo, la stoffa era troppo spessa, il cartamodello era sbagliato in alcune curve e la volpe era difficile già di suo. Per 2 giorni non abbiamo fatto altro che cucire, disfare, ricominciare, imbottire, dis-imbottire. Per essere coerente con l’epoca ho scelto bottoncini in legno per occhietti e pancina.
Quando Daniele mi ha detto “La vorrei mettere in acqua, come previsto dalla storia, per fare una foto” dopo tanta fatica non l’avrei mai voluto fare!
Cosa abbiamo imparato: fare pupazzi fatti interamente a mano è difficilissimo; stoffa giusta + imbottitura giusta+ cartamodello esatto + cuciture precise e tanto altro …sono solo alcune delle tante cose da fare!
Se ad alcune cose ci si pensa prima, far fare queste cose a chi le sa fare davvero è la scelta migliore. Quella dei pupazzi di pezza abbiamo capito che è una magia da artigiani-alchimisti. Nonostante tutto: amiamo la nostra volpina diversamente perfetta (anche se non ci cimenteremo mai più a fare animali di pezza).