Luca Marchi (La donna barbuta): il primo a dare il via allo shooting, avevi lavorato anche il giorno prima fino a tardi ma sei arrivato sul set collaborativo e impegnato, con umiltà e dolcezza, disponibile a metterti in gioco. Grazie di cuore!
Gaia Bucci (La contorsionista): Arrivata direttamente con il treno con tanto impegno per un ruolo sul baule più scomodo del mondo. Ma ci hai regalato dei bellissimi scatti, un grazie di cuore alla nostra contorsionista perfetta: minuta, forte ma delicata, proprio come il nostro personaggio!
Selina Morri (Il cerchio): grazia, bellezza. L’armonia. Era questo che cercavamo. Grazie per aver così ben interpretato l’artista sul cerchio, era talmente tanto te che non saprei dire se tu hai interpretato lei oppure lei era già in te.
Mirko Valentino (Assistente al set): noi non cercavamo un assistente, ma il primo giorno sei arrivato e ci siamo accorti che ti volevamo nel nostro progetto, entrato in punta di piedi, sei diventato subito la nostra spalla per maneggiare un set grande e in continuo cambiamento.
Andrea Grosso (Il Fachiro): Decisamente nel suo habitat con questo personaggio dato che ha affinità con culture orientali, yoga e meditazione. Grazie per questa interpretazione realistica della concentrazione necessaria a chi varca le soglie di mondi paralleli.
Pamela Sarachini (La moglie del fachiro): a volte essere “la spalla” dei protagonisti è un ruolo scomodo, ma non è stato questo il caso, poiché Pamela ci ha regalato una interpretazione dolcissima, accogliente, accudente, di chi guarda la vera fragilità dell’altro senza giudizio. Grazie Pamela, per questa interpretazione così delicata e affettuosa.
Ugo Marinelli (L’illusionista): quanto è difficile rappresentare un sentimento per qualcosa che non c’è. Un viaggetto in macchina con tua moglie per passare una mattinata con noi e farci sognare illusioni, grazie per la tua interpretazione, delicata ma intensa! Avere un amico per questo sentimento ci ha fatto davvero felici.
Micol Alibrandi (La sputafuoco): è stato bellissimo avere l’opportunità di riscrivere il testo della sputafuoco per farlo aderente a te. Grazie per esserti messa alla prova su qualcosa di così impegnativo, è stato fantastico ritrarre quel connubio di dolcezza e forza che sei.
Luca Ortolani (Il lanciatore di coltelli) : un ruolo scomodo, che non era facile sia da interpretare che anche semplicemente da accettare. Eppure, ci hai regalato un lanciatore di coltelli estremamente realistico. Grazie per l’impegno che hai messo per renderlo così vero!
Eros Goni (Il presentatore): non ti conoscevamo, non ci conoscevi, non sapevamo nulla l’uno degli altri, e ti abbiamo chiesto un regalo. Tu, con la tua professionalità hai reso al meglio un ruolo ambivalente e teatrale. Ci siamo basati solo su una fotografia quando ti abbiamo scelto, non potevamo fare scelta migliore per il presentatore. Grazie mille
Mattia Montaguti e Nicole Zignani (I trapezisti): Abbiamo chiesto a Thomas di aiutarci a trovare due interpreti per i nostri trapezisti, dovevano essere giovani, di bell’aspetto e atletici ma anche con dolcezza nel viso per rappresentare un sentimento pulito e scevro da ogni malizia. Grazie per essere stati tutto questo, per aver dato forza, armonia e delicatezza centrando in pieno quello che speravamo per questi scatti. Abbiamo conosciuto due artisti ma anche due bellissime persone.
Juan Antonio “Jo” Muccino (L’uomo forzuto): grazie davvero, all’uomo forzuto più realistico che potevamo desiderare, ti abbiamo fatto anche spostare l’armadio per aiutarci e forte lo sei davvero. Vederti coccolare il gattino prima di scattare ci ha fatto capire che avevamo scelto davvero bene, non potevamo scegliere nessuno di più azzeccato.
Margherita Cesarano (Il bersaglio): grazie per il tuo lavoro, ma anche e soprattutto per il ruolo che hai accettato di interpretare, non era facile e non era “leggero”, non avevamo dubbi sul fatto che avremmo avuto gli scatti che speravamo, però siamo stati contenti di non averli solo per la tua professionalità ma piuttosto per un reale e palpabile affetto per quel personaggio.
Thomas Claudi (Il clown): il personaggio del clown ti è stato assegnato dopo una lunga ricerca; abbiamo impiegato tempo a riconoscerti, più che essere tu a nasconderti dovevamo imparare a guardare, grazie per quello che ci hai dato, non per la maschera, ma per la persona che sei e che fa parte delle nostre vite ancora. L’alter-ego della narratrice, per noi era il ruolo più difficile, il suo opposto coincidente. Fieri che fossi proprio tu.
Beatrice Zucchini (La narratrice): Se qualcuno doveva interpretare la narratrice doveva essere una persona che poteva essere davvero credibile. Qualcuno con il viso pulito ed espressivo, che fosse giovane, ma non troppo da non poter raccontare la vita. E tu eri perfetta. Grazie per aver fatto questo viaggio per raggiungerci, averti con noi e consegnarti lo sguardo su tutti è stato bellissimo. E poi diciamolo, Daniela ti ha vista piccina e poi grandicella e poi grande. Chi poteva rappresentarla al meglio se non chi è cresciuto con lei?
Margherita Cesarano e Thomas Claudi:
Un ringraziamento davvero speciale va ai nostri due Makeup Artist, Margherita e Thomas, che hanno messo e tolto la maschera a 15 persone ciascuna delle quali caratterizzata in modo singolare e unico.
Sono stati effettuati due trucchi diversi per ciascun personaggio: uno per lo scatto sotto il tendone e uno per quello che rappresentava la vita privata. Per un totale di 30 differenti make up, più decine di successivi ritocchi durante la fase di scatto.
Per fare questo hanno dovuto documentarsi per riuscire a ricreare al meglio il mood degli anni 30/40. Questo non è bastato a rendere il lavoro facile poichè ogni trucco andava poi perfezionato in base alle luci e alle indicazioni che emergevano live sul set durante lo shooting.
Un grande lavoro, svolto magistralmente da due persone che non avevano mai collaborato insieme ma che sono riuscite ad armonizzarsi e trasformare gli interpreti in personaggi.
Margherita Cesarano si è occupata anche dell’hairstyle dei 15 interpreti, non ha potuto fare alcuna prova su di loro, poiché la maggior parte li ha visti per la prima volta solo nel momento in cui sono arrivati sul set.
Entrambi hanno eseguito anche il trucco su loro stessi quando è stato il momento di passare dall’altra parte del set e diventare rispettivamente il bersaglio e il clown.
Li ringraziamo con il cuore, per averci aiutato a fare questa magia.
ReedoLab di Cristiana Curreli (Via Aurelio Bertola, 86 – Rimini)
Standing ovation per Cristiana Curreli, qui a Rimini è ufficialmente conosciuta come “La Sarta Sarda” ma, detto tra noi, abbiamo soprannominato “la sarta magica” (non perchè non sia sarda…ma per noi è sorpattutto magica!).
Ecco il suo ReedoLab è un posto dove tu vai e lei ti risolve la vita (dei tuoi capi, ma anche un pò la vita in generale!).
La base del body del bersaglio, il bolero del lanciatore, il costume dell’uomo forzuto, il gilet del clown sono opera delle sue forbici fatate. Alla ricerca disperata di una sartoria che non fosse una classica sartoria, ma qualcosa di creativo che potesse realizzare dal nulla le nostre idee un pò sopra le righe dopo essere stati rimbalzati da diverse sartorie ci hanno consigliato lei e noi abbiamo fatto tombola.
E così, ogni volta che avevamo stabilito chi scattare correvamo a comprare la stoffa e ci dicevamo “- dobbiamo passare dalla sarta magica prima di sera! – L’hai avvisata? – No! – Ce la farà? – Certo!”. E lei ce la faceva sempre, perchè è magica, lo abbiamo detto all’inizio che avevamo un buon motivo!.
Grazie Cristiana, per averci aiutato, come sai ancora continui ad aiutarci nei nostri progetti di Naufragili, siamo la tua tassa e per noi sei ormai una amica! Consigliamo a tutti di passare a ReedoLab se avete bisogno di piccoli capolavori sartoriali!
Senza il suo contributo i due personaggi non sarebbero stati gli stessi, per il cerchio poichè non è facile trovare un capo egualmente particolare in corto, retrò e apparentemente non prezioso (ma solo apparentemente!) che potesse adattarsi bene ad una artista in un circo itinerante. Per la donna barbuta, poiché era davvero difficile immaginare come potesse essere vestita, ci siamo dovuti confrontare con una fisicità maschile con un outfit femminile, serve una buona dose di creatività ed eleganza per rendere il tutto armonico.
Ringraziamo Aurelio all’infinito per questa collaborazione che ha dato un valore aggiunto alle fotografie.
di Leonardo Ripari (Civitanova Marche [MC])
Un ringraziamento speciale a Leonardo di “Erredesign” che ha messo tutta la sua arte per realizzare le impugnature dei coltelli del lanciatore. Nonostante i tempi stretti è riuscito a donare ai coltelli il fascino vintage che cercavamo.
Sua l’idea di utilizzare viti d’epoca prese dalla “Fiat 520 modello Limousine” del 1923 per rispettare il mood degli anni 20/30 che era stato scelto per il progetto.
Gli siamo grati per la professionalità, l’ estro e la disponibilità con cui ha affrontato questa piccola grande sfida.
“Antique & Vintage Clothing, always white” (Glasgow – Scozia)
Un grazie davvero speciale a Lily, nel suo negozio abbiamo trovato i capi vintage dei primi anni 20/30 che cercavamo: la camicia da notte della trapezista, del cerchio, della bambina, il pigiama intero della contorsionista. Abbiamo acquistato varie volte da lei, l’ultima a pochissimi giorni dall’inizio dello shooting ed è corsa a spedire appena le abbiamo detto che eravamo in ritardo.
Quando abbiamo aperto i pacchetti tutto era profumatissimo (non so che dirvi dell’aroma che usa Lily per i capi…è qualcosa di misterioso e meraviglioso!) e c’era un bigliettino che ci ha fatto enorme piacere e abbiamo conservato.Grazie Lily
“Vintage clothes and accessories” (Brighton – Inghilterra)
Dobbiamo ringraziare Sarah per la camicia da notte dei primi del 900 della sputafuoco. Cercavamo un capo vintage comodo ma anche delicato, che potesse richiamare l’idea di una giovane mamma. Lo abbiamo trovato nel negozio di Sarah e poiché ci serviva davvero urgentemente per il progetto abbiamo chiesto a Sarah di spedirlo il prima possibile. 30 minuti dopo la nostra camicia da notte era già in viaggio dall’Inghilterra all’Italia.
Nella sua mail ci ha scritto “I love the idea of the nightdress having such a glamorous adventure!”… e ora possiamo dire davvero che questa camicia da notte fa parte di una bellissima storia!
Grazie Sarah
Francesca della Valle: se il nostro libro ha questo bellissimo titolo lo dobbiamo a Francesca. E’ stata la prima a leggere la prima stesura del testo e le abbiamo chiesto se le andava dare un titolo al libro. La ringraziamo immensamente per questo regalo così importante.
Chiara Fonzi: grazie a Chiara per le opinioni che ci ha dato a pochi giorni dalla fine del progetto, proprio quando sono arrivati tutti i dubbi sull’aver fatto la scelta giusta è arrivata lei a dare coraggio per non fare passi indietro.
Famiglia Secchiaroli: grazie a Bruno e alla sua Famiglia, che ci hanno messo a disposizione lo spazio per i set fotografici, era il posto perfetto per il nostro progetto, vicinissimo a dove erano tenuti i mobili da spostare. Grazie per averci fatto allestire il nostro circo.
Canile di Riccione: un grazie di cuore a Elisa Morri e al Canile di Riccione che ci hanno portato il gattino per lo scatto dell’Uomo Forzuto. Non potete immaginare tutte le coccole che l’interprete gli ha fatto in quella mezz’oretta sul letto! Grazie infinite per la disponibilità. Per chi se lo stesse chiedendo, la gattina del set è stata adottata da una famiglia, qualcuno ha in casa una vera star!. Invitiamo tutti ad andare a trovare i loro ospiti a 4 zampe, tanti cuori cercano una casa!
Fioreria Idea Verde (Rimini): grazie a Maria che si è occupata dei fiori per i nostri set, specialmente per le rose della donna barbuta, conservandole al fresco fino a pochi minuti prima dello scatto (ed era anche domenica!).
Andrea Pettinari: grazie ad Andrea, che ci ha prestato il mappamondo, il libro di Peter Pan e Il volume del 1800 sulle scoperte geografiche che sta dietro alla lampada ad olio nella stanza dell’Uomo Forzuto. Seppur fossi affezionatissimo a queste cose sei stato disponibile a lasciarcele in custodia. Abbiamo ancora noi il libro di Peter Pan e lo custodiamo gelosamente ma quando vuoi che te lo restituiamo diccelo, sarà anche lui felice di essere esposto nella tua libreria e tornare a casa. E grazie di cuore anche per essere venuto ad aiutarci a montare il set in mostra, ti abbiamo fatto faticare!. Grazie!
Un grazie speciale a Enrica Bortesi, per avermi aiutata a cucire i costumi di scena in tempi da record. Inoltre, è interamente sua la fase di taglio e cucitura di tutto il tendone bianco e rosso, lavoro non da poco e molto difficile. Ovviamente le sono stati affidati i compiti più ingrati 🙂 . Dobbiamo anche ringraziarla anche per averci prestato il violino di suo padre a cui teneva moltissimo e, non da meno, per le ciambelle che ci ha preparato per sfamarci nei giorni del set!
Un altro grazie speciale va a Luigi Maschi, che ci ha aiutato a montare il set e che ci ha dato molti degli oggetti che sono presenti nelle fotografie dei personaggi. Il nostro uomo dalle mille soluzioni con una vera passione per gli oggetti vintage. Sempre prodigo e attento nonostante ci considerasse pazzi.
Grazie anche a Stefano Maschi, per averci aiutato a rimettere a posto l’armadio del presentatore, fondamentale per impedire che finissimo schiacciati dal peso di 116 anni di storia in fondo ad una cantina.
Abbiamo letteralmente sequestrato tutti i cimeli di famiglia di queste persone, armadi, tavoli, scrivanie, cassettiere, macinini, bauli, lenzuola vintage e suppellettili vari, speriamo di non esserci dimenticati nulla e averli restituiti tutti….in ogni caso…notizia flash: per la mostra dovete prestarceli di nuovo tutti, sì anche l’armadio.